Historia: Il pulsante rosso
Tutti nel dipartimento di polizia hanno applaudito e acclamato quando l’investigatore Corvo è entrato nella stanza. Aveva risolto l’ennesimo caso di omicidio irrisolvibile. Come aveva capito che era stata la babysitter con così pochi indizi?
“Hai una sorta di sesto senso, Corvo”, ha detto il capo.
Corvo ha sorriso e ha semplicemente risposto: “Solo metodi investigativi tradizionali, capo.”
Più tardi quella notte, Corvo è sceso nel suo scantinato. Era pieno di fascicoli, contenenti i dettagli di casi di omicidio irrisolti. Sulla scrivania c’era un fascicolo aperto contrassegnato ‘Bianca’. Giovanna Bianca era stata trovata in strada, senza nulla che indicasse chi l’avesse uccisa.
“Stasera tocca a te, Giovanna”, ha sussurrato Corvo.
Corvo ha aperto una cassettina con lucchetto e ha tirato fuori un piccolo apparecchio. Era un piccolo cubo nero senza caratteristiche particolari, tranne un singolo pulsante rosso. Corvo ha chiuso gli occhi, immaginando Giovanna la notte della sua morte. Poi ha premuto il pulsante.
Era lì. La pioggia gli batteva sul viso. Giovanna era per strada, stava tornando a casa. Corvo ha visto un uomo con una pistola avvicinarsi a Giovanna da dietro.
Corvo odiava questa parte ogni volta. Sapeva che non poteva intervenire. Quando la scienziata gli aveva dato l’apparecchio segretissimo, l’aveva avvertito che i tentativi di cambiare il passato potevano provocare una catastrofe. Poteva solo osservare e usare le informazioni una volta tornato nel presente.
Corvo ha riconosciuto il volto dell’uomo: era il segretario di Giovanna. A Corvo non serviva vedere altro. Ha premuto di nuovo il pulsante rosso.
Istantaneamente, Corvo era tornato nel suo scantinato. Ora che sapeva chi indagare, sarebbe stato in grado di trovare le prove di cui aveva bisogno.
Entro una settimana, il segretario era finito dietro le sbarre, e il dipartimento di polizia era di nuovo sbalordito.
“A questo ritmo, risolverai il caso Falkenroth”, dicevano scherzosamente.
Il signor Falkenroth era il direttore di una banca che era stato trovato morto all’interno della cassaforte della banca, accoltellato alla schiena. Non c’era nessun altro nella cassaforte, ed era stata chiusa dall’interno. Era un caso sconcertante che era rimasto irrisolto per dieci anni.
Corvo ha tirato fuori il fascicolo contrassegnato ‘Falkenroth’ e lo ha posato sulla scrivania nel suo scantinato. Ha immaginato il direttore della banca e ha premuto il pulsante.
Si è ritrovato all’interno della cassaforte, nascosto dietro pile di banconote. Falkenroth stava contando i soldi. Corvo si è guardato attorno. Poteva vedere ogni angolo. Non c’era nessun altro. Ha controllato la porta: era già chiusa. L’ha osservata attentamente.
C’è stato un urlo. Corvo è saltato fuori dal suo nascondiglio. Il direttore della banca è caduto a terra, con una ferita da taglio sulla schiena.
Ed eccola lì. L’assassina ha pulito la lama. Ha fatto l’occhiolino a Corvo. Poi ha premuto il pulsante rosso sul suo apparecchio, ed è sparita.