Histoire: Un antico potere (Un pouvoir ancien)

Langue Italien – Une histoire pour les apprenants d'italien qui parlent français
Niveau C1 (5 de 6) – Avancé (Courant) Qu'est-ce que c'est ?
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Giacomina era un’archeologa ambiziosa. Nelle sue ricerche, aveva trovato numerosi riferimenti a un potente artefatto antico. I suoi colleghi continuavano a dirle che era un mito, ma Giacomina sapeva che le prove erano troppo convincenti. Esisteva per davvero.

La teoria di Giacomina era che un’antica civiltà avesse nascosto l’artefatto per proteggere il mondo dal suo potere. Ma avevano lasciato indizi, nel caso in cui avessero avuto bisogno di ritrovarlo. Giacomina ha trovato quegli indizi, ma non combaciavano. Mancava qualcosa.

Un giorno, una giovane donna è entrata nel suo ufficio portando un’antica pergamena. “Mi chiamo Angelica”, ha detto. “La mia famiglia ha custodito questa pergamena per generazioni.”

Giacomina ha capito subito che era l’ultimo pezzo del puzzle.

“Mi ci vorranno anni per decifrarlo!” si è lamentata Giacomina.

“Io so leggerlo”, ha detto Angelica. “Mia madre mi ha insegnato la lingua. Ecco perché verrò con te, come tua traduttrice.”

La loro ricerca le ha condotte a tombe nascoste in Egitto, grotte sottomarine in Grecia e monasteri abbandonati nell’Himalaya. In una tomba in rovina sotto Roma, un masso ha rischiato di quasi porre fine definitivamente alla ricerca di Giacomina. Angelica l’ha spinta via ppena in tempo.

Infine, hanno scoperto un tempio nel cuore della foresta pluviale amazzonica. La sua porta di pietra era scolpita con simboli nell’antica lingua. Angelica l’ha letta ad alta voce, e la porta si è aperta cigolando.

Tutto era buio all’interno, tranne per una strana luce. Un sfera dorata fluttuava sopra un piedistallo al centro della camera.

Giacomina ha aperto la sua borsa e ha preso la sfera. Non appena la sua mano l’ha toccata le è stato conferito il suo potere. All’improvviso, poteva leggere la mente di Angelica. Conosceva il suo segreto.

“Perché non mi hai detto che sei mia nipote?” le ha chiesto, stupita.

“Mi dispiace. Tu e mio padre non vi parlate”, ha detto Angelica. “Pensavo che non mi avresti parlato nemmeno tu, se avessi saputo chi sono.”

“Tuo padre ed io abbiamo litigato a causa della mia ricerca di questo artefatto”, ha confessato Giacomina, la voce soffocata dall’emozione. “Lui diceva che ero ossessionata, pazza. Non mi importava quando i miei colleghi lo dicevano. Ma mio fratello! Ero così arrabbiata… Ho detto delle cose terribili… che rimpiango.”

Angelica ha sorriso. “Ma ora dovrà crederti!”

“No”, ha detto Giacomina tristemente ma fermamente, rimettendo la sfera sopra il piedistallo.

“Perché no?”

“Il potere di questa sfera… la capacità di leggere le menti… potrebbe creare il caos. Deve rimanere nascosto. Per sempre.”

Giacomina ha dato fuoco all’antica pergamena. Angelica non l’ha fermata, perché sapeva che aveva ragione.

Mentre le fiamme danzavano, Giacomina sapeva che non avrebbe mai potuto dimostrare la sua teoria, né al resto del mondo né a suo fratello. Ma una volta sparita la pergamena, ha sentito un enorme peso sollevarsi dalle sue spalle.

“È ora di tornare a casa”, ha detto con un grande sospiro. “Chiamerò tuo padre.”

Les noms dans nos histoires sont changés, plutôt que traduits, entre les versions linguistiques. En savoir plus